Omaha

Come si gioca a pot limit Omaha

Il poker ha molte varianti interessanti: la più celebre delle quali è il Texas Hold’em, da cui deriva l’Omaha. Da essa, a sua volta, proviene la tipologia molto interessante denominata ”pot limit”. Quest’ultima sembra essere, da un certo punto di vista, più complessa del più celebre Texas hold’em, ma niente paura perché con la seguente miniguida verranno chiariti i punti principali di questo gioco e tutti sapranno da dove cominciare.

Il poker Omaha pot limit è attualmente la seconda forma di poker più giocata al mondo. Infatti, quando venne registrato il boom del fenomeno poker nel 2003, l’Omaha era la tipologia più comune attiva nelle sale da gioco americane, così come in quelle europee.

Se il Texas Hold’em è indiscutibilmente al primo posto, subito dopo si parla proprio del poker Omaha, diffuso in importanti tornei come il WSOP, il WPT e il LAPT.

Le basi del poker Omaha

Innanzitutto bisogna ricordare le regole basilari del poker Omaha: all’inizio di ogni giro, ogni giocatore riceve quattro carte; dopo il primo giro vengono scoperte tre carte comuni sul tavolo, il flop. Dopo il giro successivo, viene scoperta un’altra carta comune, il turn.L’ultima carta comune ad esser svelata è il river.

In tutti i giri ci sono possibilità di check (ossia restare in gioco senza puntare), call (chiamare la puntata di un avversario), bet (puntare), raise (rilanciare) o fold (passare).

Il valore delle mani resta quello classico di quasi tutte le varianti del poker: in ordine discendente, la più grande è la Scala Reale e la più piccola è la Carta Alta.

Come si gioca a pot limit Omaha

In un gioco Pot-Limit, la puntata massima è il valore del piatto, compresa la propria puntata.In parole semplici, poniamo di trovarci su snai.it e che il piatto del primo giocatore abbia valore di 1000 euro; la puntata massima sarà la stessa cifra. Se il secondo giocatore invece ha il piatto da 2000 euro, la puntata massima sarà del doppio, 4000 euro, perchè verranno sommati 1000 euro di pre-flop, 1000 di puntata del primo giocatore e altri 1000 di puntata del secondo. Il piatto dovrebbe così ammontare a 3000, il rilancio, e andranno infine aggiunti altri 1000 euro della puntata in gioco. Al momento in cui si sceglie di puntare, bisogna dire ”piatto!” e specificare la propria somma.

Interessante notare che i giocatori di solito fanno puntate più alte a Pot-Limit rispetto al No-Limit.
Il check-raise è una puntata più frequente, perchè se ad esempio il piatto vale 1000 euro e si è i primi a giocare, magari si vorrebbe andare all-in per 2000, ma non è possibile visto il limite a 1000; in questo caso si può rilanciare l’eventuale puntata di 500 di un altro giocatore.

In sostanza, dunque, il ”pot limit” fa riferimento al limite di puntata del piatto. Questa variante prevede molta libertà d’azione in questo senso, ma a differenza del No-Limit non è possibile puntare tutte le chips a disposizione. L’importo rilanciato dev’essere sempre pari almeno all’ultimo rilancio.

7 consigli utili

Per concludere ecco alcuni consigli utili per tutti coloro che si stanno avvicinando a questa modalità di gioco:

  • Cercare di essere selettivi, in particolare con le mani iniziali
  • Cercare di capire il gioco degli avversari
  • Stare attenti alle puntate alte (difficilmente si tratta di bluff)
  • Giocare, quando possibile, il colore più alto.
  • Non confondere le carte forti dell’Hold’em
  • Non rilanciare il pre-flop con carte ottime
  • Non dare carte gratis o puntare troppo poco
Tags
Mostra di più